





L’Associazione nasce nel 2010 con la necessità di rifondare quello che era stato il Museo della Civiltà contadina ed artigiana. L’eredità raccolta, anche se solo materiale, era secondo i vecchi propositi legata alla raccolta di strumenti, arredi, suppellettili connessi al mondo agricolo prima della meccanizzazione. Oggi il termine Ecomuseo permette di guardare e così vedere il paesaggio agrario nella sua complessità e varietà, quindi non solo oggetti, ma soprattutto persone che nel tempo hanno trasformato questo territorio al centro della pianura Padana fra i fiumi, Oglio, Chiese e Po.
Vedere gli edifici rurali, il reticolo idraulico, i campi baulati, i resti della centuriazione romana, ma poi anche le memorie, i canti che accompagnavano il lavoro ed i moneti di gioia, i proverbi, le fiabe. Non meno importante l’agricoltura nel suo specifico, le varietà botaniche alimentari e non, gli animali allevati per essere strumento/aiuto ed alimento, le tecniche di produzione ed i prodotti. Infine gli oggetti : carri, aratri, ma anche tavoli, piatti, scodelle, pentole, stimoli e provocazioni per vedere la vita nella lenta quotidianità prima che la “rivoluzione industriale” del primo dopoguerra spopolasse prima lentamente e poi velocemente le campagne.
Guardare indietro per vedere quanto di quello sia fondamento oggi anche per una agricoltura diversa ma non solo – sono in effetti gli agricoltori i veri custodi del paesaggio agrario – e quindi per preservarlo nella sua identità storica, per il benessere che viene da un giusto rapporto con l’ambiente, anche se artificialmente mutato, in un rispetto reciproco, nel tempo.